Kabarett Weimar. Al Teatro Vascello la trilogia di spettacoli che sa di libertà

Gli anni sono quelli compresi fra il ’20 e il ’30. Il sapore è quello della “Cultura di Weimar”: un florilegio di creatività fra arte, politica e sperimentazioni. Al Teatro Vascello dal 22 aprile prende così il via la trilogia Kabarett Weimar, un progetto di Bruno Maccallini e Antonella Ottai con la regia di quest’ultimo e le musiche originali di Pino Cangialosi. L’ambientazione è quella fumosa dei caffè e dei kabarett, con le canzoni dell’epoca, le provocazioni dada, i witz, i testi celebri e i reportage d’autore che erompono le emergenze della modernità, come le rivendicazioni delle donne.

Tre spettacoli in tre sere
Si inizia il 22 aprile con Diva. Una sinfonia per Weimar, drammaturgia concepita da Antonella Ottai che rende omaggio alla complessità del periodo, ricordandone alcuni dei punti salienti e dei personaggi più significativi. Il personaggio portante è immaginario ma dà vita a una figura determinante: Diva, la Nuova Donna. In lei confluiscono le diverse performance di cantanti, attrici, poetesse e personalità varie che in tutti i campi stavano rivoluzionando l’immagine del femminile. Da Else Laske-Schüler, a Valeska Gert, Diva le riassume tutte, sostenuta dall’accompagnamento di una colonna sonora che spazia dal repertorio popolare all’avanguardia e coordinata da un gioco registico all’insegna dell’irriverenza.
Stasera ho deciso di venirmi a trovare, invece, è una narrazione monografica che narra la storia di Fritz Grünbaum, autore e cabarettista ebreo, che si intrattiene in scena con il suo alter ego comico. Vienna gli ha dedicato un monumento, Bruno Maccallini gli dedica un omaggio raffinato e affettuoso, mettendo in luce la lotta tra il comico e gli eventi storici, intersecando la sua funambolica interpretazione con gli interventi musicali dal vivo della giovane musicista Livia Cangialosi. A chiudere, il 24 aprile, Grotesk! uno spettacolo ispirato agli artisti del cabaret berlinese degli anni ’20 e ’30 e che vede protagonista un conferenziere dallo humour nero – mago, comico e cantante – che sfida il regime nazista fino a esserne inghiottito ma che continuerà a portare i suoi sberleffi persino nei lager dove lo internano, contendendo l’ultima risata ai suoi carnefici. Un “one man show” dello stesso Maccallini che mescola tragedia ed esilarante comicità, con azioni a sorpresa ed una partitura sonora dal vivo che riflette l’atmosfera di Weimar. Lo spettacolo è tratto dal libro di Antonella Ottai “Ridere rende liberi” (Quodlibet Ed.), incentrato sull’arte e la sorte di artisti del teatro leggero segnati inesorabilmente dall’avvento di Hitler al potere.

Due Masterclass sulla risata
Dulcis in fundo, agli spettacoli del 23 e 24 aprile sono abbinate due Masterclass del Laboratorio “Una risata allunga al vita”, in corso al Goethe Institut Rom. Si tratta di Barzellette, con Massimo Wertmuller e Risate di Gioia con Elena Bucci e Marco Sgrosso, entrambe in programma nella sala grande del Teatro Vascello alle ore 19:00. Per accedere è richiesto un contributo singolo di € 5,00. (crediti foto courtesy of Ufficio Stampa Elisabetta Castiglioni: in apertura, Bruno Maccallini sul palco di Grotesk!; a seguire, la locandina della trilogia; Pino Cangialosi Bruno Maccallini in scena con Diva)

Kabarett Weimar
Teatro Vascello Via Giacinto Carini, 78 Roma
Dal 22 al 24 aprile 2024 ore 21
Info: 065881021/065898031 botteghino@teatrovascello.it
Ingresso spettacolo: € 15,00 (intero); € 12,00 (over 65)
Abbonamento a 3 spettacoli: € 30,00 www.teatrovascello.it