Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea. L’arte supera i confini del tangibile per approdare nel virtuale, grazie a una articolata performance immersiva realizzata dall’artista Paco Cao a dicembre dello scorso anno – durante il progetto Museum Beauty Contest – e ora opera d’arte visibile al pubblico presso l’atrio della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea. In più, abbiamo potuto partecipare il 14 giugno all’affascinante dibattito “CONTROL – Dialettica del controllo”, in compagnia dell’Artista (in collegamento streaming da NY), di Andrea Cortellessa (critico letterario) , Stefano Catucci (Docente di Filosofia a La Sapienza) e Stefano Velotti filosofo e autore del libro a tema “Dialettica del controllo. Limiti della sorveglianza e pratiche artistiche”. E il Museo nel cuore di Valle Giulia diventa così il luogo interdisciplinare dei confronti e delle discussioni fra arte, artisti, filosofi e pubblico, come voluto dalla Direttrice Cristiana Collu. E’ “una soglia sulla realtà”, come dice Velotti durante l’evento: uno spazio per riappropiarsi del bello, della creatività e del pensiero riflessivo mentre fuori la città vive e travolge ogni momento mentale e fisico nel caos.
L’opera di Paco Cao, inoltre, apre le porte della Galleria per la prima volta a una creazione totalmente digitale realizzata appunto con il pennello Tilt brush, l’ultima app di realtà virtuale di Google. E ci sfida a riflettere sulle nuove forme dell’arte, ma anche sui processi psicologici coinvolti in una pratica del tutto innaturale (perché virtuale), come ci spiega molto chiaramente lo stesso Cao: un casco, infatti, veniva indossato durante la performance creativa per immergersi in una reltà altra, in uno spazio immaginato e interattivo, accompagnati da nuovi movimenti generati impugnando il tilt brush. Il libero arbitrio viene meno, sia di fronte ai limiti tecnologici del medium stesso che a causa del format stesso, dettato dalla performance sperimentale che obbligava due gruppi di giovani illustratori a entrare in competizione fra loro in una dimensione di “tirannia a bassa intensità”. Il dibattito quindi affronta le diverse dimensioni nelle quali si esprime l’arte, sempre seguendo il filo della discussione – possibilità di controllo/perdita di controllo dell’artista – giungendo a sottolineare che la naturalezza e l’essenza dell’atto artistico si esplica soprattutto nel momento dell’imprevedibile improvvisazione, capacità di pochi. Nell’unexpected, quindi, si esce parzialmente dalle regole e si tocca il più profondo lato emotivo di se stessi e del pubblico. /ph_courtesy of Ufficio Stampa)
L’opera è visibile anche al link: https://youtu.be/6uLnSFXDx-c
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Viale delle Belle Arti, 131 Roma dal martedì alla domenica 8.30 – 19.30 ultimo ingresso 18.45 T +39 06 3229 8221 lagallerianazionale.com